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Severgnini: "L'Inter domina, sta calma e ha le idee chiare: i successi nascono dai ko di ieri"

Severgnini: "L'Inter domina, sta calma e ha le idee chiare: i successi nascono dai ko di ieri"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
mercoledì 10 aprile 2024, 08:28Rassegna stampa
di Paolo Lora Lamia

Dalle colonne del Corriere della Sera, Beppe Severgnini ha parlato dell'Inter partendo dal recente successo per 1-2 conquistato in rimonta a Udine: "La vittoria - e i successivi festeggiamenti in campo, quasi esagerati - segnano un cambio di stagione. Questa è finita, si pensa alla prossima. Lo scorso campionato, allo stadio Friuli, l’Inter era andata in vantaggio, poi aveva perso malamente (3-1). Stavolta è andata sotto, e ha vinto (1-2). Dopo aver subìto un gol "rocambolesco", la squadra ha reagito con ferocia. Sul tiro finale dell’indomito Lautaro, il portiere dell’Udinese spinge sul palo: sul rimbalzo si avventano in tre con la maglia arancione. Uno di loro, Frattesi, fa gol. È da questi particolari che si giudicano i giocatori".

Prosegue: "Molto merito va ai giocatori. È evidente che, nella squadra, si è creato un affiatamento formidabile. Barella ha smesso di protestare, Lautaro gioca tranquillo, Bastoni e Dimarco crescono a vista d’occhio. Frattesi accetta di entrare a partita in corso quand’è, di fatto, titolare in Nazionale. Certo, vincere aiuta a vincere, ma ogni tanto scatta una magia che trasforma le addizioni in moltiplicazioni. Il Napoli, lo scorso anno, è un buon esempio".

Su Inzaghi e Marotta: "Anche Simone Inzaghi sta sorprendendo tutti (anche sé stesso, probabilmente). La gestione nervosa di una squadra d’alto livello, in qualsiasi sport, è complicata. Nel caso del pallone,diventa difficilissima. Inzaghi, l’afono più vocale del calcio italiano, è diventato davvero bravo, e sembra avere le idee chiare. L’Inter, in campo, dà l’impressione di sapere sempre cosa fare. Sullo stesso gradino del podio sta Beppe Marotta. La sua competenza è nota, la sua tranquillità contagiosa, la sua parsimonia ammirevole: in carriera ha visto di tutto, è chiaro, ma parlando con lui si ha l’impressione che ancora si stupisca e si diverta".

Chiusura sul presidente nerazzurro: "Una menzione speciale tocca al giovane Zhang Kangyang - Steven Zhang, chez nous - qualunque cosa accada in maggio, alla scadenza del prestito di Oaktree. Quando è arrivato all’Inter (2016), non sapeva nulla di calcio: nemmeno guardava le partite. Ma ha imparato, ascoltando chi ne sapeva più di lui (Marotta, Ausilio, Zanetti, Antonello)".

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